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The Football Genius: Brian Clough

da Giuseppe Nebbiai
brian clough

Sacchi o Trapattoni? Ancelotti Mourinho o Pep? Io preferisco Brian Clough!
Quella su chi sia il più grande allenatore di ogni era, è un po’ come la classica storia tra Pelè e Maradona, tra Ronaldo e Messi.


Impossibile determinarlo senza inciampare in gusti personali, amori antichi, soggettività. Per questo oggi per la rubrica Varzone Legends, vorrei raccontarvi la storia di questo grande, grandissimo allenatore, protagonista di due grandi cicli che, ad oggi, non hanno eguali. MR. Clough, era originario di Middlesbrough, contea del North Yorkshire, secondo nato di 8 tra fratelli e sorelle. Come ogni suddito di sua Maestà della working-class, va a scuola e soprattutto adora il Football.

Se la cava discretamente, fino a diventare un professionista del gol, passa dunque dalle giovanili del club della sua città ( il “Boro” appunto) fino ad approdare in prima squadra dove milita dal 1955 al 1961, collezionando la bellezza di 197 gol in 213 apparizioni. La stagione seguente, viene ingaggiato dal Sunderland, quello con i “Black Cats” sarà un triennio agrodolce per Brian, perché un’infortunio grave per l’epoca, lo costringe al ritiro, a fronte comunque di 54 gol in 61 presenze dal 1961 al 1964. Quindi carriera finita, ora può finalmente e dedicarsi alla vita da ex calciatore? Macchè. Brian Clough ha un’innata abilità manageriale, ha giocato ad alti livelli, conosce il calcio e non ha alcuna intenzione di dire addio a questo sport. Già nel 1965 infatti, trova panchina con l’ Hartlepool Utd, dove rimane per due stagioni senza lasciare più di tanto il segno, fino a quando arriva la classica chiamata della vita, il “suo” Derby County.

Con i Rams, Clough, da vita a quello che definire un miracolo sportivo è forse riduttivo. Riporta infatti il County in First Division ( la Premier non esisteva, veniva chiamata First Division ) già nel 1968/69, per finire l’anno successivo addirittura al quarto posto in campionato. Immaginate che l’Empoli o il Venezia arrivino in Champions League al primo anno, da neo promosse. Fantascienza . Eppure…. Il suo Derby County gioca un calcio molto moderno se paragonato agli standard inglesi del tempo, fa un 442 classico con le due linee a 4 dietro ed in mezzo, e due punte, quasi sempre una di movimento e una di manovra, però applica principi tattici molto rigidi, lavorando molto su ogni aspetto del match, chiedendo grande sacrificio ed
abnegazione tattica ai suoi calciatori, cosa inusuale e che non veniva ancora fatta dalla maggioranza dei tecnici d’oltremanica.

Clough inoltre, era un grande comunicatore, riusciva ad ottenere molto dai suoi uomini anche grazie a suo modo molto anticonvenzionale di porsi. Scorbutico, presuntuoso arrogante, una sorta di Josè Mourinho, ma negli anni 60/70. Brian fu un vero e proprio personaggio mediatico, adorato dai sui ma odiato dai rivali ( e anche dai presidenti visto che era bravo ad ottenere i calciatori che sceglieva personalmente, anche se spesso erano a fine carriera o da rilanciare).

Brian Clough

Il primo vero passo verso la leggenda però, porta la data del maggio 1972: grazie ad una stagione avvincente, fatta di duelli rusticani con i molto più quotati Leeds e Liverpool, i ragazzi di Clough si laureano campioni d’Inghilterra per la prima volta nella loro storia. Storia, che porta la firma indelebile di questo signore, avanguardista e spocchioso, partito tanti anni prima dai sobborghi di Middlesbrough, che da quel giorno poteva guardare i grandi colleghi del tempo dall’alto in basso. E lo faceva. Diamine se lo faceva. Questo incredibile successo, diede a Brian Clough ulteriore spinta verso la gloria, riuscì così ad ottenere la vittoria del prestigioso FA Charity Shield, ai danni del West Ham, davanti ad uno stadio di Wembly stracolmo di tifosi degli Hammers, chiudendo, di fatto, con quel secco 2 a 0, la gloriosa parentesi legata ai Rams. Vette di gloria mai più raggiunte dal Derby County.

Brian Clough

1975: la storia chiama. Brian Risponde.
Dopo un paio di stagioni infelici per gli standard di un vincente come lui, tra un passaggio a vuoto al Leeds (lo spogliatioio gli si ammutinò contro dopo appena 2 mesi dal suo arrivo, in quanto persona troppo legata ai rivali del Derby County) e una stagione modesta alla guida del Brighton e Hove, nel gennaio del 1975 è il Nottingham Forest ad ingaggiarlo. Qui, il tecnico di Middlesbrough, rimane la bellezza di 18 anni. Vincendo tutto: un campionato (77/78), quattro coppe di lega, una Community Shield, la supercoppa europea del 1979 e soprattutto due coppe dei campioni di fila! La prima il 30 maggio del 1979, a Monaco di Baviera, contro gli svedesi del Malmoe, aggiudicandosi la coppa per uno a zero, è la prima volta, in questa manifestazione, che un esordiente si laurea campione d’Europa. Ma alla banda guidata dal “soccer genius” (questo era il suo soprannome..) non bastava il colpo grosso al primo tentativo, si ripeterono infatti l’anno successivo, stavolta davanti al grande pubblico del Santiago Bernabeu, dove sconfisse per uno a zero la compagine teutonica dell’ Amburgo. Divenne così, la prima squadra europea a vincere più coppe dei campioni che campionati del proprio paese. Record ancora imbattuto. Numeri e risultati incredibili.

Dopo le leggendarie cavalcate europee, come detto prima, Clough rimase al timone dei Forest fino al 1993, quando disse addio al calcio in maniera definitiva. Per tutta la sua straordinaria carriera, fu accompagnato dal suo fedelissimo assistente, Peter Thomas Taylor.

Dal 2002 è inserito nella Hall of Fame del calcio inglese. Si spense il 20 settembre di due anni dopo. L’eredità sportiva, umana e soprattutto come allenatore, è stata rappresentata anche in un gran bel film che si intitola “ Il maledetto United”, pellicola che tratta prevalentemente la sua ascesa e il fallimento professionale avuto alla guida appunto del Leeds United, film che vi consiglio assolutamente perché riesce bene a contestualizzare il personaggio di Brian Clough nella sua era calcistica, lontana anni luce dalla nostra attualità.


Ferguson ha fatto cose incredibili, Guardiola e Sacchi hanno cambiato il gioco, tanti grandissimi allenatori hanno compiuto imprese epiche, ma ad oggi, solo lui è stato in grado di trasformare in oro le pietre grezze che ha avuto a disposizione, portando addirittura il Nottingham a vincere due coppe dei campioni di fila. Storia che difficilmente si potrebbe ripetere al giorno d’oggi.

Brian Clough Middlesbrough 1935-Derby 2004

Grazie per leggere i nostri racconti

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