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Scudetto numero 19, i momenti chiave della stagione del Milan

da Giuseppe Nebbiai
milan

Il successo maturato quest’anno dal Milan, è frutto di un ottimo lavoro prima dirigenziale e poi sportivo, che come in questo caso, vanno quasi sempre di pari passo per il raggiungimento di un obiettivo comune, che mancava a Milano da più di 10 anni.

Il vestito buono del Milan

La rosa messa insieme da Paolo Maldini e il suo staff, è sicuramente inferiore a quella dell’Inter e probabilmente anche del Napoli, ed infatti le motivazioni la fame hanno fatto la differenza, tuttavia, in alcuni ruoli, il Milan può schierare alcuni dei migliori interpreti di tutto il campionato. Questo è un punto di forza che alla lunga ha pagato verso la conquista del tricolore, di conseguenza, la riflessione più immediata porta pensare che i vari Leao, Hernandez, Maignan siano stati determinanti per il successo, ma anche acquisti come Kalulu Tonali ed il redivivo Giroud, non sono stati da meno. Come dire: ok, L’Inter è la squadra migliore, ma il Milan è molto vicino, il vestito è buono, ed è già stato confezionato, ora i tifosi milanisti si augurano che venga arricchito come si deve, nel frattempo, il sarto cuce lo scudetto numero 19 sulle maglie rossonere.

Segnali incoraggianti

La vittoria a San Siro contro la Lazio di Maurizio Sarri, e soprattutto il colpaccio a Bergamo in casa dell’Atalanta, sono un chiaro segnale che il Milan quest’anno, non ha alcuna intenzione di mollare la presa come lo scorso anno, tant’è che all’undicesima giornata vanno a vincere anche a Roma in casa di Josè Mourinho, periodo nel quale il diavolo veniva ancora trascinato dal suo uomo più carismatico ovvero Zlatan Ibrahimovic. In pratica soltanto il pareggio alla quarta giornata in casa della Juventus, è riuscito a rallentare la corsa dei rossoneri verso il tricolore, nemmeno i campioni d’Italia dell’inter affrontati alla dodicesima giornata, riuscirono a piegare gli uomini di Pioli. Segnali non incoraggianti, segnali di guerra veri e propri!

Addio sogni di gloria?

La rovinosa caduta di Firenze per quattro a tre in favore dei viola, è l’anticamera di un periodo difficile per i rossoneri, che capitolano in casa con il Sassuolo per tre a uno, perdendo anche per uno a zero contro il Napoli sempre in casa, alla diciottesima giornata.

Tutto sembra filare per il verso giusto, ma la sconfitta per due a uno sempre in casa contro lo Spezia, sembra frenare definitivamente le ambizioni dei ragazzi di Pioli, partita che farà discutere quella contro i liguri per le incredibili decisioni arbitrali e le parate di Provedel in versione Superman. E pensare che due turni prima, avevano battuto la Roma in casa per tre a uno… ma il destino ha voluto che il Milan con grande determinazione e sacrificio abbia saputo superare anche questo momento che sembrava veramente dire “addio sogni di gloria…”, anche perché, il turno successivo sarebbe arrivato un pareggio in casa contro la Juventus, permettendo all’inter così, di allungare in maniera che sembrava essere quasi definitiva.

Oliviero

Nel calcio si sa, l’esito non è mai scontato nulla è mai certo anche quando la squadra più forte ed in salute del campionato, affronta il giovane Milan di Pioli che ha poca esperienza, ed ha perso in casa con lo Spezia due settimane prima. Però, la stracittadina che col calendario misto cadeva alla ventiquattresima giornata, fu un vero e proprio moto d’orgoglio dei rossoneri: svantaggio per uno a zero, poi i 5 minuti più importanti della stagione, Olivier Giroud, prima agguanta il pareggio, poi, con una giocata da campione navigato, stende l’Inter con il secondo gol. Nerazzurri storditi, campionato riaperto. Adesso però è vietato sbagliare, per evitare di rendere vano il colpaccio in casa dei cugini che altrimenti avrebbero festeggiato il
campionato, con due mesi d’anticipo.

Primavera in Campania

I neo campioni d’Italia, con la vittoria al San Paolo, si rilanciano definitivamente, ma la terra campana riserva una trappola alla squadra di Pioli. Oltre al brutto pareggio con l’Udinese, arriva il clamoroso pari allo stadio Arechi di Salerno, contro la cenerentola del torneo, mini crisi accompagnata però dal perdurare di una crisi di risultati che colpisce anche l’Inter, la vittoria a Napoli per 1 0 subito dopo il pareggio con l’Udinese, rimette il Milan in corsa grazie ad una serie di vittorie, che termina tuttavia tra la trentunesima e la trentaduesima giornata, dove arrivano i pareggi con il Torino e con il Bologna. Nel frattempo l’Inter, è tornata molto vicina al Milan, forte anche di una partita in più da giocare ovvero il recupero contro il Bologna, partita che si rivelerà fatale per gli uomini di Simone Inzaghi.

Milan: tutta una tirata

La cavalcata per riportare il campionato a Milano dopo più di 10 anni, da quel momento in poi non si fermerà più: le vittorie contro Genoa, Lazio, Fiorentina, Verona, Atalanta, e l’ultima, al Mapei Stadium contro il Sassuolo, permettano ai rossoneri di tenere salda la testa della classifica, con un’Inter che tenta un’inutile e disperato recupero che non andrà a buon fine. Un pizzico di fortuna, ma soprattutto tanta tanta voglia, unita all’esplosione di alcuni giocatori rossoneri, consegnano meritatamente, il campionato alla squadra di Pioli, che in un allungo incredibile, mette in fila 18 punti con i quali si cuce il tricolore sul petto, in vista della stagione che vedrà fermo il campionato, per due mesi a causa dei mondiali in Qatar.
Vittoria meritatissima come già detto ampiamente sopra, tuttavia, resta il dubbio di quanto anche l’unica rivale del Milan, abbia preso sotto gamba il potenziale dei rossoneri, dilapidando un vantaggio che fino alla doppietta di Giroud nel derby, era abissale.

La conclusione di questa bellissima stagione, che ci ha tenuto per la prima volta dopo tanti anni, con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto, vede realizzarsi due imprese quasi impossibili da immaginare: l’Inter che cede lo scettro al Milan, la Salernitana che si salva all’ultima giornata dopo un girone e mezzo passato da ultima della classe. Imprese diverse tra loro, ma che hanno entrambe un messaggio chiaro: crederci crederci e crederci ancora. In fondo, e proprio per questo motivo che amiamo così tanto il calcio, grazie a imprese come quelle alle quali abbiamo potuto assistere nel campionato appena concluso.

Pioli, non potrebbe che essere “on Fire” come cantano i suoi tifosi. Dopotutto, ha preso il diavolo dalle fiamme dell’inferno per riportarlo in paradiso

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