Buona giornata a tutti voi cari appassionati di basket e benvenuti per una nuova puntata della nostra rubrica Nba Talk! La settimana scorsa avevamo visto insieme il Player Profile di Jayson Tatum mentre quest’oggi parliamo di un altro fortissimo giocatore, Damian Lillard, che proprio la sera stessa della stesura dell’articolo scorso è anche lui entrato a sua volta nella storia. Come nel caso del campione dei Boston Celtics parliamo anche qui di un numero 0 di maglia, ma questa volta nel ruolo di playmaker: per quanto ai playoff finora non abbia mai fatto tantissimo- è arrivato al massimo in finale di conference-non ho dubbi nel definire Lillard uno delle più forti guardie degli ultimi anni, specialmente come realizzatore in particolar modo dalla lunga distanza. Non sarà Stephen Curry ma questo 32enne playmaker sta viaggiando questa stagione a 32,3 punti di media ma per quanto fosse stato caldo anche nell’ultimo periodo nessuno si aspettava nel pre-partita un esplosione simile:
Sicuramente gli Houston Rockets non sono certo una squadra irresistibile da affrontare in casa, infatti sono ultimi in classifica ad Ovest, però non si può negare che Lillard abbia messo su un vero e proprio show: alle fine ha chiuso con appunto il massimo in carriera di 71 punti frutto di un 22 su 38 dal campo con addirittura 13 su 22 dalla lunga distanza. Si tratta dell’ottava migliore serata a livello realizzativo nella storia della lega (pareggiata la scorsa gara del 2 gennaio proprio di Donovan Mitchell) dietro ad altre storiche gare come quella degli 81 punti del compianto Kobe Bryant del 2006 e naturalmente ai 100 di Wilt Chamberlain, segnati in data 2 marzo 1962 pensate un po’. Questo giocatore merita anche rispetto per certi versi perché ha sempre dichiarato fedeltà alla sua franchigia di appartenenza, quei Portland Trailblazers che lo hanno draftato con la sesta scelta assoluta nel 2012 e hanno sempre basato tutti i loro piani su di lui firmandolo senza esitazione al massimo salariale consentito dalla Nba.
Purtroppo nonostante questo Lillard i Blazers non se la stanno cavando benissimo e sono attualmente in 13esima posizione ad Ovest con 29 vinte e 34 perse: c’è ancora tempo per loro di rimediare e quanto meno provare ad arrivare decimi per entrare nel play-in però finora hanno abbastanza deluso. Per carità si sapeva che non erano tra le migliori squadre della lega ma erano partiti abbastanza bene e l’aggiunta di Jerami Grant sembrava aver dato loro quel giocatore di talento da affiancare a Lillard e Nurkic ma niente da fare, sembrerebbe non bastare nemmeno la definitiva esplosione del 23enne Anfernee Simons che da giovane promessa si sta consacrando a stella dall’alto dei suoi 21,1 punti di media. Questo è tante volte il dilemma che finisce per affliggere alcune delle stelle più splendenti della lega-mi viene in mente anche Luka Doncic– è meglio rimanere nella propria franchigia fino a fine carriera o, in caso di mancata vittoria per parecchi anni, cercare fortuna altrove? Domanda a cui è quasi impossibile rispondere ma torniamo un attimo alla storica performance di Damian Lillard e diamo un’occhiata alla grafica delle sue conclusioni:
Come si nota stiamo parlando di un giocatore davvero completo che sa tirare anche da lontanissimo ma non disdegna nemmeno la penetrazione: non è nemmeno un opzione valida fermarlo con un fallo visto che tira dalla linea della carità addirittura con il 92%! A questo punto però passo la palla a voi, cosa ne pensate di questo giocatore e del suo carrier high? Fateci sapere la vostra nei commenti e se potete recuperatevi la partita, ne vale la pena. Bene cari fan della pallacanestro Nba, per la puntata di oggi della nostra rubrica Nba Talk è davvero tutto, a risentirci alla prossima settimana sulle pagine di Varzone!
