Un saluto a tutti cari appassionati di basket e benvenuti per una nuova puntata della nostra rubrica Nba Talk! La settimana scorsa avevamo parlato dei mondiali che a breve cominceranno mentre quest’oggi ci dedicheremo alla serata storica di ieri dove la Nba ha celebrato una delle sue migliori classi della Hall of Fame di sempre! Hanno infatti ricevuto l’onore di entrare nell’arca della gloria tra gli altri gli europei Dirk Nowitzki (miglior giocatore di sempre dei Dallas Mavericks), Tony Parker (storico play della dinastia dei San Antonio Spurs) e Pau Gasol (miglior giocatore spagnolo della storia?) insieme a Dwayne Wade (ex leggenda dei Miami Heat) ai quali si sono aggiunti il leggendario allenatore dei nero argento Gregg Popovich e Becky Hammon. In questa puntata ci concentreremo sui primi giocatori che abbiamo citato e quindi andiamo a vedere brevemente uno ad uno i profili di questi personaggi discutendone insieme per celebrarli degnamente.

Dirk Nowitzki
Dando uno sguardo alla sua carriera nonostante sia quello che abbia vinto meno tra i quattro è forse il giocatore che ha rivoluzionato di più la lega tra di loro perché non si era mai vista prima un’ala forte di 213 centimetri capace di tirare da qualsiasi distanza con la sua efficienza e questo lo rendeva davvero un incubo da marcare sia per giocatori alti che bassi visto che era ottimo anche in post basso. La sua carriera parla di 1 titolo Nba vinto nel 2011, un premio di Mvp della lega nel 2007 senza dimenticare le medaglie vinte con la Germania: c’è poco da dire abbiamo di fronte un campione vero che ha lasciato il segno sia nel suo paese che oltre oceano. Presto potremmo dedicargli un Player Profile come del resto meriterebbero anche gli altri suoi colleghi che sono stati introdotti insieme a lui.
Pau Gasol
Credo che sia davvero molto toccante vedere anche il compianto Kobe Bryant parlare molto bene di questo giocatore e concordo che l’ottima fit tra loro sia stato uno dei motivi principali che hanno portato i Lakers a 3 finali Nba consecutive di cui 2 vinte, nel 2009 e 2010. Similmente a Dirk non solo Pau Gasol ha fatto la differenza in Nba risultando per anni uno dei lunghi più talentuosi ma è anche stato a lungo il leader della nazionale spagnola: davvero un giocatore di altra categoria che è stato a lungo criticato di essere troppo tenero in campo ma è stato fin dall’inizio un campione come testimonia anche il suo premio di rookie dell’anno nel 2001, cosa non molto comune specie per un talento europeo!
Dwayne Wade
C’è bisogno che dica tanto su questa guardia? Molti lo indicano come la terza migliore guardia di sempre dopo MJ e Kobe e non certo per caso: questo incredibile numero 3 non solo era un demonio in attacco (sia per velocità che per potenza) ma ci dava sempre tantissimo anche in difesa! Pensate che è stato il miglior stoppatore di sempre per i giocatori della sua altezza ed è stato capace di vincere ben 3 anelli e 1 premio di Mvp delle finali nonostante non sia sempre stato aiutato dalla salute, soprattutto dalle sue ginocchia. Sono sempre stato convinto che il leader emozionale dei fortissimi Miami Heat dei big 3 (Wade, Bosh e James) fosse proprio Dwayne Wade che ebbe anche l’umiltà di farsi da parte per lasciare la torcia a LeBron quando ce n’era bisogno: un grande campione dentro e fuori dal campo, anche per umiltà e capacità di mettersi al servizio della squadra per vincere.
Tony Parker
Chiudiamo con Tony Parker, un giovane playmaker francese che gli Spurs scelsero al draft tra lo scetticismo generale nell’ormai lontano 2001 al secondo round e cavolo se si è rivelata questa una scelta azzeccata! Questo velocissimo numero 9 era stato in grado di imporsi velocemente come titolare portando a casa nella sua illustre carriera ben 4 titoli tra i quali spicca quello del 2007 dove fu anche premiato come Mvp delle finali! Giocatore molto rapido e quasi imprendibile in attacco dopo il primo passo ma anche capace di tirare bene dalla media: ottimo anche il suo IQ, raramente forzava il tiro e sceglieva sempre la soluzione migliore. Bene, con questo abbiamo con la puntata di oggi della nostra rubrica Nba Talk, fatemi sapere cosa ne pensate e a risentirci alla prossima settimana sulle pagine di Varzone!