Home NewsCalcio Inter: 4 motivi per cui il mercato non è chiuso (nonostante le dichiarazioni di Inzaghi)

Inter: 4 motivi per cui il mercato non è chiuso (nonostante le dichiarazioni di Inzaghi)

da Giuseppe Nebbiai
inter

Alla vigilia della prima di campionato, Simone Inzaghi, durante la conferenza stampa ha dichiarato chiuso il mercato in entrata e in uscita dell’inter. Ma le sue parole non convincono. Ci sono almeno 4 motivi per cui non può esser così:

60 Milioni cercasi

L’inter deve raggiungere l’obiettivo di un attivo di 60 milioni di euro entro il 30 giugno 2023.

I nerazzurri in questa sessione di mercato, hanno totalizzato cessioni per circa 28,5 milioni di euro, coperti in gran parte dal trasferimento di Andrea Pinamonti al Sassuolo (20 milioni). Cifre che hanno ammortizzato la cifra spesa per gli acquisti (15 milioni di euro) e che ha fatto registrare un attivo complesso di 13,5 milioni.

Un piccolo passo avanti ma non sufficiente per essere tranquilli. Attendere le prossime sessioni di mercato sarebbe controproducente perché il club milanese sarebbe svantaggiato nelle contrattazioni dato l’evidente stato di necessità di incassare.

Evitare distrazioni

Si sa che le voci di mercato possono creare scompiglio e distrazione all’interno dello spogliatoio e cali di concentrazione per i diretti interessati. Per dare maggiore importanza “al campo” Simone Inzaghi ha confermato la squadra attuale comunicando una chiusura definitiva del mercato.

Le contraddizioni

Dapprima Inzaghi afferma che il mercato è chiuso ma poi si contraddice con una frase sulla necessità di trovare un difensore in sostituzione di Ranocchia. Inoltre l’inter sta trattando la vendita del giovane Casadei.

Un offerta che non si può rifiutare

Se il Paris Saint Germain o qualsiasi altra squadra, dovesse offrire 70 milioni per Skriniar, o 50 milioni per Dunfries, Inzaghi sa benissimo che l’inter non può permettersi di rifiutare.

Queste sono solo delle ipotesi, ma è successo spesso che un allenatore in conferenza stampa si sia trovato costretto dalla società a fare dichiarazioni che sapeva non essere vere. Un esempio può essere Allegri che conferma la permanenza di CR7 a Torino qualche giorno prima della partenza per Manchester del giocatore.

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