Dopo la recente promozione nella massima serie di calcio italiano, la Cremonese disputerà, l’anno prossimo, il suo ottavo campionato di serie A. I grigiorossi, che giocano le proprie gare casalinghe allo stadio Giovanni Zini, mancavano in serie A ormai da diverse stagioni.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo ritorno atteso 26 anni dai tifosi della “Cremo”.
Correva l’anno 1995, e la cremonese, disputava il suo ultimo campionato di serie A, in quell’anno esordì Gianluigi Buffon, Massimo Moratti acquistava l’Inter, portando a Milano un certo Javier Zanetti, che avrebbe scritto la storia del club meneghino, Roberto Baggio passava dalla Juventus al Milan, dove avrebbe formato una grande coppia d’attacco a fianco di George Weah (primo ed unico calciatore africano a vincere il pallone d’oro) ed il Parma di Callisto Tanzi ingaggiava un giovane difensore napoletano che 11 anni dopo avrebbe alzato la Coppa del mondo sotto il cielo di Berlino. Lo scudetto quell’anno venne vinto dal Milan di Fabio Capello che concludeva così un ciclo molto importante per la storia del club rossonero.

Sulla panchina dei grigiorossi protagonisti di questo approfondimento, sedeva un certo Gigi Simoni, che qualche anno più
tardi il presidente Massimo Moratti avrebbe chiamato alla guida dell’inter. In quegli anni la “Cremo”, era abituata a frequentare l’elite del calcio nazionale, per capitolare dopo due salvezze consecutive, nel maggio del 96, retrocesse in serie B senza più riuscire a centrare la promozione per quasi trent’anni. Nella rosa della Cremonese di quegli anni giocavano Luigi Turci, Mahitjaz Florijancic, Riccardo Maspero, Andrea Tentoni, e Gianluca Petrachi, più famoso come dirigente sportivo (Torino Roma Pisa) che come calciatore. A parte qualche eccezione, la rosa della squadra, era composta perlopiù da calciatori italiani, abitudine molto diffusa all’epoca, specialmente quando si trattava di squadre di provincia o generalmente definite piccole. Quello stesso anno, fu introdotta una nuova regola, che prevedeva la possibilità di sostituire fino a tre calciatori, indiscriminatamente di movimento e non, mentre fino a quel momento le sostituzioni a disposizione degli allenatori, erano soltanto due, vennero inoltre introdotti per la prima volta, i cognomi sulle magliette da gioco dei calciatori, permettendo loro di scegliere un numero dall’uno al 99. Il campionato, ancora a 18 squadre, vide retrocedere Il Padova, la Cremonese, Il Torino ed il Bari, guidato da un certo Igor Protti, che, nonostante i suoi 24 gol, che gli valsero la classifica capocannonieri a pari merito con Beppe Signori, non riuscì a trascinare i pugliesi alla salvezza. Nel maggio di quella stessa stagione calcistica, La Juventus, si aggiudicò la sua seconda Champions League, trascinata da calciatori come Del Piero Vialli e Ravanelli, guidata in panchina da Marcello Lippi. Come si evince dai nomi e dai risultati raggiunti dai nostri club in quel periodo, possiamo tranquillamente affermare che il calcio nostrano, attraversava un vero e proprio periodo d’oro.
La stagione 95/96, era anche quella che portava all’europeo giocato in terra inglese: la nazionale, guidata da Arrigo Sacchi, non riuscì a replicare il percorso importante di due estati prima, dove gli azzurri, si arresero al Brasile soltanto dopo i calci di rigore nell’inferno californiano di Pasadena nel luglio del 94. Fu dunque la Germania a portare a casa il campionato europeo,
trascinata dai gol di un giovane centravanti che risponde al nome di Oliver Bierhoff, all’epoca già in forza all’Udinese, che andò a segno anche nella finalissima dove, grazie a un suo Golden gol, i tedeschi si aggiudicarono il loro terzo campionato europeo per nazioni. Alan Shearer fu il capocannoniere del torneo, mentre Summer fu eletto come miglior giocatore.

Tornando alla Cremonese, farà il suo ritorno in serie A forte di una qualificazione raggiunta grazie al secondo posto nel campionato cadetto, alle spalle del Lecce e davanti al Pisa ed al Monza. La squadra dell’ex Napoli e Juve Fabio Pecchia, ha la peculiarità di schierare prevalentemente calciatori italiani, abitudine molto controtendenza dalle nostre parti. Alcuni dei calciatori più importanti della rosa, infatti sono il portiere Carnesecchi, il centrocampista Nicolò Fagioli, il trequartista Gianluca Gaetano, l’ala destra Luca Zanimacchia e gli attaccanti Daniel Ciofani e Samuel di Carmine. l’allenatore di Formia, in carica dal gennaio del 2021, è riuscito a miscelare con perfezione questo mix importante di calciatori più esperti e giovani
promesse del futuro con il suo 4231, candidandosi con credibilità ad un posto per la promozione già all’inizio del girone di ritorno, dove le rivali man mano si accorgevano che la squadra di Pecchia non aveva nessuna intenzione di mollare la presa.
Probabilmente il salto in serie A potrebbe sembrare proibitivo, ma le recenti storie di realtà come Empoli Spezia e, a suo tempo il Chievo, dimostrano come la progettazione la crescita dei giovani e una società seria, si rivelano costantemente come valori aggiunti e viatici che fanno la fortuna dei rispettivi club. A questo punto non rimane che aspettare di capire chi sarà la terza delle 20 squadre di serie B che strapperà il pass per il campionato di calcio 2022/23, intanto tifosi e piazza di Cremona si godono il risultato meritato e tanto atteso